“Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio!”. È una tra le preoccupazioni principali negli scritti di san Luca. L’esordio del Vangelo di oggi sottolinea la centralità di questo messaggio, e i due versetti iniziali creano un’atmosfera celebrativa. Sta per accadere qualcosa di significativo: non soltanto per qualche centinaio di persone, ma un evento di portata storica, cosmica. La Parola di Dio scende su Giovanni, figlio di Zaccaria, in un momento preciso della storia universale: ce lo sottolineano i dettagli riguardanti l’anno, i luoghi, le personalità di rilievo, il momento storico/politico (l’impero di Tiberio Cesare). Negli altri sinottici il racconto è molto più spartano, e la citazione del passo del profeta Isaia più breve: sia in Matteo che in Marco essa si interrompe all’esortazione di preparare la via al Signore che viene. In Matteo il deserto è il luogo in cui Giovanni predica; in Marco quello in cui battezza; Luca ci dice che è il luogo in cui la Parola di Dio scende su Giovanni, attribuendo solennità all’evento. È davvero una grande cosa poter vedere la salvezza di Dio! Chi ne ha fatto esperienza sa che è così: la conoscenza dell’amore del Padre ha avuto una ricaduta positiva sull’esistenza tutta, l’atteggiamento di fronte alla vita è mutato in meglio. Questo incontro ha cambiato la vita dell’insegnante, del medico, dell’avvocato, dell’artigiano, del senatore, del consigliere comunale, della mamma, del nonno, dell’assistente sociale. Nella storia profana si è riversato il “sale” dell’annuncio cristiano, la Parola di Dio si è incarnata nel Contingente. Questo prodigio può continuare; deve continuare! Se così non fosse, verrebbe gettato alle ortiche un tesoro immenso: l’opportunità, per tanti uomini del nostro tempo, di scoprire che si può avere una vita pienamente realizzata e che, allo stesso tempo, una ancora migliore ci attende in Cielo. A noi il compito di preparare la via affinché tutto questo si realizzi in tante persone: spianando le strade delle nostre esistenze, per essere a servizio dell’evangelizzazione, e diventando, con le nostre vite di tutti i giorni, quel “cammino” che il Signore può percorrere per raggiungere ogni uomo.