Nel Vangelo di questa domenica l’evangelista Marco presenta Gesù che si reca nella casa di Simone e Andrea. Qui gli parlano della suocera di Simone che è a letto con la febbre: Gesù si avvicina, la solleva prendendola per mano e la guarisce. La donna immediatamente si mette a servire gli ospiti. In questa immagine possiamo già scorgere la salvezza che Cristo ci offre. Attraverso la fede e il Battesimo ricevuto in questa fede godiamo fin da ora della salvezza perciò siamo segno di Cristo presso i nostri fratelli e le nostre sorelle: è questo il servizio essenziale che siamo chiamati ad offrire dopo la nostra guarigione.
Venuta la sera, dopo il tramonto, tutti gli abitanti di Cafarnao affollano la porta della casa di Simone e Andrea per portare da Gesù malati e indemoniati. Gesù con dedizione instancabile si pone a servizio di tutti. In Gesù opera la carità di Dio; è questo, solo l’amore, che attira le folle e sana la malattia dell’uomo.
Il giorno dopo, mentre ancora è buio – dunque al mattino molto presto – Gesù si alza e si ritira a pregare in un luogo deserto. In tal modo l’evangelista ci mostra il nucleo incandescente della vita di Gesù da cui si irradia tutto il suo operare e insegnare: la preghiera, la solitudine in cui invocare il Padre, dialogare con Lui. Tutti noi in quanto partecipi del dono della salvezza siamo chiamati a irradiare sul mondo la carità di Dio e questo è possibile se il dono di Dio riamane in noi vivo e autentico; per questo l’unica via maestra è rendere la preghiera e la contemplazione il cardine della nostra vita.