Le preghiere di Colletta di questa domenica aiutano a comprendere il messaggio del Vangelo di oggi. “Diventiamo partecipi della felicità eterna”, conclude la prima; “siano annunziate le meraviglie del tuo amore”, la seconda. Dio ha a cuore la nostra felicità: non quella effimera, ma quella che dura per sempre. Quando l’uomo comprende che la sua esistenza non è frutto del caso, ma di un progetto di amore e tenerezza di Dio, allora egli è felice veramente. E’ dunque necessario che qualcuno diffonda nel mondo intero la Buona Notizia. Chi è abilitato a farlo? Ragionando secondo la logica umana, ci verrebbe da elencare una serie di “tipi” adatti a svolgere questo importante ministero: persone perfettamente inserite nelle nostre comunità cristiane, dotate di buona intelligenza e di solide capacità oratorie; sempre presenti a tutte le iniziative e a tutti gli incontri, anche quando questo può portare a trascurare il lavoro o la vita di famiglia, principali luoghi di evangelizzazione per un fedele laico. Gesù è totalmente fuori da questi schemi e non apprezza più di tanto neppure le istituzioni. Egli chiede di adorare il Padre in Spirito e Verità, e non su questo o quell’altro monte (Gv 4,21-24); non si cura di dare scandalo ai Giudei, aprendo un dialogo molto introspettivo con una donna Samaritana (Gv 4); ci dice che “il Figlio dell’uomo è signore anche del sabato” (Mc 2,23-28); permette che i suoi discepoli prendano cibo con mani immonde (Mc 7,1-13); inizia la sua predicazione in Galilea, regione periferica e disprezzata dai Giudei osservanti a causa della presenza di molti popoli stranieri (Mc 1,14-15); in Galilea si mostra risorto ai suoi discepoli (Mt 28,9-10).
Gesù permette a “uno che non è dei nostri” di scacciare i demoni, viene proclamato nel Vangelo odierno. Perché questa superficialità, potremmo pensare? Forse perché Gesù punta all’obiettivo, non alla procedura messa in atto per raggiungerlo. Il metodo è finalizzato allo scopo, non il contrario. Solo in un aspetto Egli sembra essere molto esigente: la vita dei suoi operai deve essere vera, trasparente: bisogna vivere quello che si annuncia. Non si può scacciare i demoni se se ne segue la logica: bisogna amputare il male. Scelte di questo tipo sono dolorose, sempre. Ma evitano un male peggiore: il fuoco della Geenna, certo; ma prima ancora una vita infelice, divisa, su questa terra.