In questa domenica il Vangelo ci riferisce l’inizio del ministero di Gesù che è segnato dalla proclamazione del messaggio fondamentale – «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo» (Mc 1,15) – e dal gesto della chiamata dei primi discepoli: «Gesù disse loro: “Venite dietro a me, vi farò diventare pescatori di uomini”» (Mc 1,17).
Il messaggio di Gesù che esorta alla conversione e a credere al Vangelo è un invito a cambiare completamente l’orientamento della nostra vita. La conversione, cioè il radicale cambiamento del nostro cuore, sgorga dall’ascolto della Buona Notizia, cioè del Vangelo: Dio sta per intervenire per la nostra salvezza, per riversare su di noi l’infinità del suo amore.
La conseguenza immediata dell’ascolto del Vangelo e della conversione del nostro cuore è, ancora una volta, una iniziativa di Dio: Egli chiama i discepoli. Solo se la mia vita è aperta all’ascolto della Parola di Dio, solo se il mio cuore è mosso a conversione da questo ascolto posso cogliere Gesù passa nella mia vita e mi invita: “Seguimi!”.
Non tutti sono chiamati a seguire Gesù come gli Apostoli, cioè lasciando il proprio mestiere per divenire ministri del Vangelo: questo è riservato da Dio ad alcuni. Ma tutti siamo chiamati a seguire Gesù cioè i nostri affetti, il nostro lavoro e il nostro riposo deve essere orientato alla sequela di Cristo e nella crescente consapevolezza di svolgere tutto nella nostra vita in questo atteggiamento di risposta e obbedienza. Per il cristiano, dunque, non c’è istante della sua vita, non c’è occasione o lavoro, non c’è attività o relazione che non possa essere vissuta con questa intenzione: “Signore, cosa mi stai chiedendo?”.