Fino a questo punto del Vangelo, Gesù è stato protagonista una sola volta: nell’episodio dell’incontro coi dottori della legge. Nella pagina odierna, l’evangelista narra che “mentre Gesù, ricevuto anche lui il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì…”. Sembra la comparsa di un personaggio misterioso, e la scena richiama un’apparizione. È molto probabile che sia proprio questa l’atmosfera che Luca intende creare, la sua maniera di presentare l’Epifania. Ciascun evangelista illustra in modo differente la manifestazione della regalità del Signore al mondo intero. Matteo narra la visita dei Magi al re dei Giudei che è nato. Marco racconta che, dopo il battesimo, ritiratosi nel deserto, Gesù sta con le fiere e viene servito dagli angeli. Luca, attraverso l’episodio del battesimo, cui segue la genealogia, presenta Gesù nuovo Adamo. Secondo san Giovanni, Gesù manifesta la sua gloria con il miracolo alle nozze di Cana. Gesù Cristo è il Signore, il re della storia; e Dio Padre vuole che ogni uomo ne sia a conoscenza. I Vangeli del tempo di Natale insistono nell’evidenziare questa notizia, e ribadiscono in vari modi l’importanza che essa venga annunciata ad ogni uomo. Tanti condottieri, imperatori, governanti, politici, hanno voluto mostrare la loro potenza, lasciare un segno nella storia del loro tempo e per i posteri: attraverso imprese eroiche, conquiste territoriali, strategie militari vincenti, leggi o decisioni significative, opere architettoniche imponenti. Che cosa Dio Padre vuole che rimanga di Gesù? “Consolate il mio popolo”; “è apparsa la grazia di Dio”, dicono alcune frasi delle letture odierne. Gesù cammina al nostro fianco: non per eliminare i problemi, ma per starci accanto. Per rincuorarci, quando siamo abbattuti dalle difficoltà; rassicurarci di fronte alle situazioni che ci spaventano; ricondurci sulla strada della vita quando ce ne allontaniamo; suggerirci la via per raggiungere la gioia piena. Il Signore che viene dà il regno dei cieli, porta la vera luce, lava le colpe, trasforma la nostra natura compromessa dal peccato. Se lo vogliamo, se crediamo anche noi, come il popolo al Giordano, che Egli è il Figlio nel quale Dio Padre si compiace.