Si è aperto un Tempo di conversione e penitenza: tempo propizio ma faticoso. Ogni tappa importante della vita richiede sforzo e abnegazione per poterne gustare appieno la bellezza. Ponendo le Tentazioni nei primi capitoli, gli evangelisti vogliono chiarire subito che il Padre stesso, attraverso Gesù, si fa carico di portare l’umanità fuori dall’assoggettamento al peccato, e di ripristinare la comunione tra l’uomo e Dio. Questa liberazione, e i benefici che ne derivano, non sono il risultato degli sforzi che ciascuno compie; non sono il buon esito di un percorso di ascesi individuale. Sono un’opera del Signore. La lotta col Demonio è dura; san Luca lo sottolinea in modo particolare, dal momento che, nel suo Vangelo, le tentazioni durano tutti i 40 giorni di permanenza di Gesù nel deserto. La battaglia, infatti, troverà il suo compimento nella Passione. Gesù combatte e vince per tutti noi. Se desideriamo essere messi a parte di questa vittoria, ancora una volta ci viene chiesto di dare la nostra adesione, riconoscendo la Signoria di Cristo nella nostra vita, attraverso comportamenti e scelte concrete. Inevitabilmente anche noi dobbiamo combattere col Tentatore, il cui obiettivo è quello di rubarci l’eredità che ci è stata elargita: la pienezza della vita oggi e la Vita Eterna dopo la morte. È faticoso; si cade continuamente, e questo potrebbe scoraggiarci: ancora una volta, potremmo pensare che il Vangelo è tutt’altro che una Buona Notizia, che siamo stati caricati di un peso troppo grande da portare. Le letture di oggi smentiscono questo pensiero . “Vicino a te è la parola, sulla tua bocca e nel tuo cuore”, recita la seconda lettura, citando un passo dell’Antico Testamento, dove si aggiunge “perché tu la metta in pratica”. Bocca e cuore: è per te, uomo debole e incostante. Resistere alle tentazioni è possibile, è cosa pensata per l’uomo. Non perché l’uomo – tu, io… – sia bravo, osservante, ligio ai comandamenti e in questo modo faccia contento Dio. Rifiutare la concupiscenza degli occhi, della carne e la superbia della vita è per avere in cambio la Terra dove scorre latte e miele di cui parla la prima lettura: la felicità piena e duratura.