Molti pensano che la raccolta delle offerte durante la celebrazione della Messa sia un elemento di disturbo e abbia il solo scopo di sostenere le spese vive per la manutenzione del luogo di culto. Dal punto di vista liturgico-esistenziale invece l’offerta in denaro fatta al centro della liturgia eucaristica è un atto di culto; essa esprime la nostra volontà di offrire la vita con Gesù, al Padre, per i fratelli, sia nel segno del pane e del vino sia nell’offerta per le necessità della Chiesa e dei poveri; di tutti gli uccisi e i martiri di ogni tempo e luogo; tutto il dolore dell’uomo c’è, insieme al nostro, nel sacrifico di Cristo che tutto ricapitola. A tutto il dolore e a tutto l’amore che si dona si unisce la nostra piccola offerta, quel poco che abbiamo deciso di togliere alle necessità della nostra vita, con libertà filiale perché diventi segno della nostra volontà di “deporre” la vita per la vita del fratello.
Così fece Gesù con la sua. Questo è l’Eucaristia. Essa è come uno stile di vita per chi è battezzato e perciò discepolo di Gesù.