Nelle comunità cristiane si discute spesso sul come riuscire a coinvolgere i ragazzi nella vita cristiana. Riportiamo una lettera che il famoso priore di Barbiana scrive a un giovane prete che chiede consigli su questo campo. Papa Francesco, nella sua recente visita a Barbiana tra le altre cose ha detto “Spero che molti preti prendano come modello don Milani”
“Caro Ezio,
(…) Non so cosa dirti del ping-pong. Io son sicuro che se lo spezzi nel mezzo e se in conseguenza di ciò non avrai più nessun ragazzo d’intorno, non morrà nessuno. Avrai più tempo per pensare, più silenzio, e in più pian piano andrai costruendo quell’immagine di prete più vera e degna di te che coll’andare del tempo attirerà col suo valore intrinseco molto più i ragazzi che il ping-pong. L’immagine di quel vero prete che sei già e che non devi mascherare da giocoliere né abbassare per avvicinare chi è in basso.
Chi è in basso (cioè che cerca disperatamente dei sistemi per buttare via il tempo) deve vederti in alto, magari per qualche anno odiarti e disprezzarti e fuggire e poi, se Dio gli dà grazia, pian piano cominciare a invidiarti, imitarti, superarti: “Ponete in alto il cuore vostro e fate che sia come fiaccola che arda”. Io penso che su questo punto non bisogna aver pietà, di nessuno. La mira altissima, addirittura disumana (perfetti come il Padre) e la pietà, la mansuetudine, i compromessi paterni, la tolleranza illimitata, solo per chi è caduto e se ne rende conto e chiede perdono e vuol riprovare da capo a porre la mira altissima. Ma un tavolo da ping-pong è un monumento sempre presente di mira modesta e squalifica la tua dignità di sacerdote del Dio Altissimo.
Non mi pare che risulti che Gesù andasse a cercare i peccatori tanto quanto che erano loro a cercarlo. E se quest’ultima affermazione non fosse vera, diciamo almeno che se anche li ha cercati c’è riuscito poco, dato che quando morì l’avevano abbandonato tutti. Eppure se li avesse voluti poteva far comparire ben altro che un ping-pong per attrarli! Quando fu morto e ben fallito, i milioni di uomini che lo hanno cercato e trovato non lo hanno fatto perché lui e la sua croce e la sua legge fossero molto attraenti, ma perché erano loro che si sentivano vuoti e disperati e bisognosi di Lui.
Ecco dunque l’unica cosa decente che ci resta da fare: stare in alto (cioè in grazia di Dio) mirare in alto, per noi e per gli altri e sfottere crudelmente non chi è in basso, ma chi mira basso…
Rendersi antipatici, noiosi, odiosi, insopportabili a tutti quelli che non vogliono aprire gli occhi sulla croce. E splendenti e attraenti solo per quelli che hanno grazia sufficiente da gustare i valori che non siano quelli del mondo. La gente viene da Dio solo se Dio ce la chiama. E se invece che Dio la chiama il prete (cioè l’uomo, il simpatico, il ping-pong) allora la gente viene all’uomo e non trova Dio.
Ma io tutte queste cose ti ho già detto a sazietà e dimostrato coi fatti alla mano e son riuscito a attirare gente io che sono in grazia di Dio una volta sì e dieci no…e tu ti sgomenti che stai in grazia di Dio dalla mattina alla sera?
Tuo,
don Lorenzo Milani”