L’Eucarestia fa la Chiesa mediante l’imitazione e la missione
Il quadro che ci aiuta a capire è la lavanda dei piedi. Sappiamo che Giovanni colloca questo episodio là dove gli altri evangelisti mettono l’Eucaristia, proprio perché è una delle indicazioni più profonde di che cos’è l’Eucaristia: “Come io ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavarvi i piedi gli uni gli altri”. L’Eucaristia costituisce la Chiesa come una rete di servizi reciproci e lo stesso ministero di Pietro è concepito così “Io sono tra voi come uno che serve”.
La Chiesa è un corpo organico strutturato secondo servizi di utilità: lavare i piedi è un simbolo di dare la vita, è un modo e simbolo del servizio totale di chi esercita i servizi quotidiani. In altre parole “dare il corpo e il sangue”. L’Eucaristia costituisce la Chiesa a imitazione di Gesù, come l’assemblea di coloro che sanno dare il corpo e il sangue per i fratelli: “Corpo” vuol dire la vita quotidiana con tutte le sue fatiche, i problemi, le necessità non cercando se stessi, il profitto, il proprio interesse, ma ciascuno cercando ciò che è utile all’altro. “Sangue” vuol dire dono di sé totale: la malattia, l’inazione, la passività, tutto messo a servizio della comunità, offerto per la comunità.
La Chiesa animata dall’Eucaristia comprende che Gesù vuole attrarre a sé tutti gli uomini, e la comunità va sempre oltre se stessa, si sente mandata da Cristo a ogni uomo, non si dà pace finché il Vangelo della Pasqua abbia raggiunto tutta le situazioni e tutti gli uomini.
La forza plasmatrice dell’Eucaristia
L’Eucaristia è il centro della comunità cristiana e della sua missione. Non si tratta però di una centralità geometrica, statica, ma va concepita come qualcosa di assolutamente originale, in dipendenza dall’originalità dei rapporti di Gesù con il Padre. L’Eucaristia è un centro dinamico: ci accoglie dalle dissipate regioni della nostra lontananza spirituale, ci unisce a Gesù e ai fratelli e ci sospinge con Gesù e con i nostri fratelli verso il Padre.
Ogni fedele sa che, mentre il cibo materiale si trasforma nell’organismo di chi lo assume, Gesù nell’Eucaristia conferma in sé chi si nutre di Lui: “Chi mangia la mia carne dimora in me e io in lui, colui che mangia di me, vivrà per me”.
Il cristiano che si comunica si trasforma nella linea di sentire e dell’agire di Cristo e assume comportamenti evangelici. L’Eucaristia però ci edifica in Chiesa, i molti vengono costituiti in un corpo solo il corpo di Cristo. l’Eucaristia fa di tutti coloro che la celebrano il popolo nuovo, il popolo di Dio, segno che unifica l’intera comunità.
Mettere l’Eucaristia al centro vuol dire riconoscere questa forza plasmatrice dell’Eucaristia, disporsi a lasciarla operare in noi non solo come singoli, ma anche come comunità cristiana, e accettare le condizioni e le implicazioni di questo evento unico e rivoluzionario che è la Pasqua immessa nel tempo dell’uomo.