È stata davvero una bella celebrazione! Una grande festa! Una festa di famiglia, ricca di affetto e di significato, in cui si ritorna con piacere, anche dopo un periodo di lontananza …per ritrovare la propria comunità, perché non si può mancare a un momento così importante di Chiesa!
La Chiesa affollata come nelle grandi occasioni; una significativa partecipazione di sacerdoti, del Vicariato ed amici, venuti a far corona al nuovo parroco e ai suoi collaboratori; la presenza del Patriarca a dar senso ed autorevolezza a questo convenire…ed una liturgia forte, partecipata, pregata da un’assemblea attenta e sensibile.
Ci siamo ritrovati, comunità del Sacro Cuore, in tanti ad accogliere il nuovo parroco, don Marino Gallina, nella ufficialità della consegna proclamata all’Assemblea alla Presenza del Patriarca… Ma l’avevamo accolto anche prima, alla spicciolata, ciascuno con il suo compito e servizio in questa comunità e abbiamo desiderato incontrarlo a cuore aperto, grati al Signore perché guardava a noi con benevolenza, e ci donava ancora una volta i suoi Ministri.
Abbiamo voluto, di proposito, liberarci da ogni pensiero nostalgico e poco costruttivo, che rincorre il passato ma che non crea prospettive future e ci siamo affidati alla Provvidenza.
“Ma non ci sarà più la nostra comunità!?” “Toglieranno anche il crocifisso di San Damiano perché non ci sono più i Francescani? “Ci saranno ancora le belle liturgie così partecipate?” Questi alcuni timori che ho raccolto! No, nulla di tutto questo. La nostra comunità cristiana continuerà a vivere e porterà frutti di comunione e di santità quanto più ciascuno di noi sarà “pietra viva”, aperto all’altro, pronto alla collaborazione e al servizio, nel seguire il Signore Gesù.
Poteva essere un incontro “nostalgico”, invece è stata una iniezione di entusiasmo: Il Signore Gesù fa nuove tutte le cose! …se noi glielo permettiamo.
Ho parlato di famiglia, ma per meglio dire, si è trattato di una famiglia “allargata”, perché erano presenti persone e amici di altre parrocchie in cui i nostri presbiteri hanno svolto il loro ministero precedentemente… Una bellissima comunità “composita” che ha pregato, cantato, risposto all’unisono, “un cuore solo e un’anima sola”, come fratelli che si ritrovano a volersi bene e a constatarlo proprio in queste occasioni. E il momento conviviale successivo lo ha dimostrato! Come è stato davvero bella la comunione fra preti e laici, indice di quella unità e comunione che sono il segno più eloquente dell’essere di Cristo.
Sono piccoli o grandi segni di un futuro buono, di collaborazione e di incontri, ricco di amore e di pace.
Giuseppina