“Imparare a guardare anche col cuore: così noi smettiamo di essere turisti della vita, per diventare uomini e donne giovani, che amano con impegno nella vita.” Questa frase del Papa è stata letta durante la recita del rosario itinerante, sul Vangelo che narra l’incontro tra la famiglia di Gesù e Simeone. “Un mondo migliore si costruisce anche grazie a voi, alla vostra voglia di cambiamento e alla vostra generosità. Non abbiate paura di ascoltare lo Spirito che vi suggerisce scelte audaci, non indugiate quando la coscienza vi chiede di rischiare per seguire il Maestro.” Quest’altra, quando Giuseppe e Maria ritrovano Gesù al tempio, dopo tre giorni. Sembra proprio che non ci sia scampo per i giovani: l’amore e la ricerca di e per Gesù sono strettamente collegate. Ci sono tanti modi per cercare Gesù, ognuno trova il suo: c’è chi, come Madeleine Delbrel, ragazza francese che ha rappresentato la figura di riferimento nella riflessione del patriarca, combatte con ferma lucidità la sua esistenza stessa: ella proclamò il suo ateismo dicendo “Dio è morto”. È da qui inizia il suo cammino di ricerca, incontrando anche un ragazzo con cui faceva coppia fissa: il problema era che questo ragazzo era credente. Madeleine, passando il tempo con questo ragazzo e i suoi amici, comincia a percepire Gesù, perché ne parlavano in qualunque argomento, “mancavano solo che gli dicessero di sedersi a cena con loro”. Comincia quindi a respirare la presenza di Dio, a toccarla con mano, nella relazione con gli altri: “capisce che deve guardare le cose come se Dio ci sia”. Allora siano queste poche parole ad ispirare noi giovani nella ricerca di Dio: “Cari giovani, vi auguro di seguire queste orme, di cercare il volto amico di Cristo e scoprire che Lui ci cercava già da prima” sono state le parole conclusive del Patriarca Francesco. E ciascuno di noi, come cerca Gesù?
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