Ascoltiamo con il cuore – Cammino di quaresima
Oggi, seconda domenica di Quaresima, l’Evangeliario è stato portato solennemente all’altare. Abbiamo quindi ascoltato, da Luca, che Gesù, dopo aver condotto i suoi amici sul monte Tabor, si trasfigura davanti a loro rivelando che è il Figlio di Dio. I discepoli si stupiscono, non comprendono, ma, dalla nube la voce di Dio li esorta a seguirlo nelle loro vite: “Questi è il Figlio mio, l’eletto, ascoltatelo!”
Accogliendo anche noi l’invito che Dio ci rivolge, abbiamo incontrato il secondo dei nostri sensi, l’UDITO, con il quale potremmo accontentarci anche solo di “sentire”. Dio invece ci parla di un “ascolto” che è tendere l’orecchio del cuore, ascoltare con il cuore, aprire all’accoglienza, perché “ascoltatelo” sta per “accoglietelo”, è cioè ascoltare ed accogliere la PAROLA di DIO.
Grazie all’intervento del gruppo dei cresimandi (in festa per la loro presentazione alla comunità) abbiamo visto che il secondo personaggio del nostro cartellone ha ripreso vita. La sua immagine rappresenta la gioia che deriva dall’ascoltare la voce del Signore che ci parla attraverso le persone e gli avvenimenti di ogni giorno. Il messaggio, che giunge dalla Parola di oggi, è prezioso per la vita di questi ragazzi. Infatti, solo un ascolto attento, fatto con il cuore, non frettoloso e distratto da altro, senza pregiudizi, può permettere loro di capire e comprendere coloro che incontrano; è il momento di intessere amicizie vere, prima di tutto con Gesù. È successo ai discepoli che, ascoltando l’invito di Dio, scorgono nel Figlio la promessa di salvezza che porta in sé. Accogliere Gesù nella nostra vita, allora, vuole anche dire imparare da Lui ad ascoltare con interesse le persone che incontriamo. Possiamo tutti noi fare nostro questo impegno (sarà un altro passo verso la S. Pasqua) pregando con i nostri ragazzi e i nostri bambini:
“Come è bello Gesù parlarti e sentirti parlare, ascoltarti e sentirci ascoltati da Te! Aiutaci a tenere le orecchie sempre ben aperte affinché sappiamo ascoltare la tua voce che parla attraverso le persone, le cose e i fatti di ogni giorno. Fa’ che siamo capaci di rispondere con il linguaggio dell’amore a coloro che si rivolgono a noi in cerca di aiuto e consolazione. Non permettere che qualcuno venga a noi e se ne vada senza essere felice!”
I catechisti dell’iniziazione cristiana