Maria è stella splendente che guida il cammino della vita di ogni cristiano, è Lei ad indicarci anche il valore e il senso dell’Eucaristia.
Maria, dopo la Pasqua, partecipava all’Eucaristia presieduta dagli Apostoli, come immaginare i sentimenti di Maria, nell’ascoltare dalla bocca di Pietro, Giovanni, Giacomo e degli altri apostoli, le parole dell’Ultima Cena. “Questo è il mio Corpo che è dato per voi”. Quel corpo dato in sacrificio e ripresentato nei segni sacramentali era lo stesso corpo concepito nel suo grembo! Ricevere l’Eucaristia doveva significare per Maria quasi un riaccogliere in grembo quel cuore che aveva battuto all’unisono col suo e un rivivere ciò che aveva sperimentato in prima persona sotto la croce.
“Fate questo in memoria di me”. Nel “memoriale” del Calvario è presente tutto ciò che Cristo ha compiuto nella sua passione e nella sua morte. Pertanto non manca ciò che Cristo ha compiuto anche verso la Madre a nostro favore. A Lei infatti consegna il discepolo prediletto e, in lui, consegna ciascuno di noi: “Ecco tuo figlio!”. Ugualmente dice anche a ciascuno di noi: “Ecco tua Madre!”.
Vivere nell’Eucaristia il memoriale della morte di Cristo implica anche ricevere continuamente questo dono. Significa prendere con noi – sull’esempio di Giovanni – Colei che ogni volta ci viene donata come Madre. Significa assumere al tempo stesso l’impegno di conformarci a Cristo, mettendoci alla scuola della Madre e lasciandoci accompagnare da Lei. Maria è presente, con la Chiesa e come Madre della Chiesa, in ciascuna delle nostre Celebrazioni Eucaristiche. Se Chiesa ed Eucaristia sono un binomio inscindibile, altrettanto occorre dire del binomio Maria ed Eucaristia. anche per questo il ricordo di Maria nella Celebrazione Eucaristica è unanime, sin dall’antichità, nelle Chiese dell’Oriente e dell’Occidente.