Carissimi, vogliamo portare a conoscenza della Comunità il percorso che la famiglia di rifugiati sta effettuando in questo ultimo periodo. È con molta gioia che vi informiamo che sia Barry che Loveth hanno finalmente trovato un lavoro che sta permettendo loro di pensare e progettare il futuro con più serenità e speranza. La piccola Letizia, che a febbraio compirà due anni, cresce vivace e allegra e sta frequentando con grande entusiasmo l’asilo nido. Ma, ancora più importante è rendervi partecipi che, grazie alla disponibilità e generosità di un nostro parrocchiano, questa famiglia potrà finalmente trasferirsi in un appartamento più ampio e più adeguato alle loro necessità. In questi giorni Barry e Loveth si stanno dando da fare, con l’aiuto anche di alcuni parrocchiani, per sistemarlo e pitturarlo, consapevoli della grande possibilità che è stata loro data. Cogliamo però l’occasione, oltre che per aggiornarvi, per ringraziare davvero tutta la Parrocchia che in questi anni si è spesa in modo importante per questa famiglia. Tanti sono stati gli aiuti ricevuti: tanti parrocchiani e realtà della parrocchia si sono offerte in questo periodo di aiutare anche economicamente questa famiglia, soprattutto nel periodo in cui la precarietà del lavoro rendeva difficile sostenere tutte le spese. Certamente la sicurezza del lavoro permetterà a Barry e Loveth di provvedere alle loro necessità ma ci rende davvero gioiosi aver sperimentato la generosità di alcune persone che hanno offerto un aiuto economico anche per questa loro nuova casa. Anche gli aiuti morali, il tempo impiegato per loro, le vostre preghiere sono state una ricchezza grande, non è sempre stato tutto facile ma l’esperienza vissuta con questa famiglia ci ha resi sempre più consapevoli che come cristiani dobbiamo avere il coraggio di andare incontro all’altro…di costruire ponti. Siamo certi che, non solo loro, ma anche noi singoli individui e Comunità parrocchiale abbiamo potuto sperimentare la bellezza e la ricchezza dell’incontro con l’altro. Facciamo nostre le parole del Papa per la giornata mondiale del migrante e del rifugiato: “…ogni forestiero che bussa alla nostra porta è un’occasione di incontro con Gesù Cristo, il quale si identifica con lo straniero accolto o rifiutato di ogni epoca…” . Grazie!