Cinquant’anni di sacerdozio … sono tanti! Ma in questo settore non si parla né di pensione né di vecchiaia! Si parla invece di esperienza!
E l’esperienza – si dice – è “maestra della vita”.
L’esperienza di p. Luciano è veramente multiforme.
Nel suo ministero ha incontrato non tanto il pulpito delle cattedrali, quanto invece la realtà concreta della gente che vive nelle difficoltà della vita, in modo particolare quelle che riguardano il mondo del lavoro.
Luciano, nato nei pressi di Padova, è “veneziano di adozione”: i suoi 50 anni di ministero li ha svolti solo qui a Venezia. Appena ordinato sacerdote è stato destinato alla nostra parrocchia del Sacro Cuore nel tempo in cui veniva progettata e costruita la chiesa.
Gli è stato affidato il compito della conduzione del patronato, allora frequentatissimo. Oggi molti dei “già giovani” lo ricordano con piacere.
La sua seconda “obbedienza” è stata quella di inserirsi tra i “frati operai” nel convento di Marghera, con il compito di avvicinare il mondo operaio allora fiorentissimo.
Come era possibile conoscere il mondo del lavoro e la situazione degli operai? Non certamente guardando con il cannocchiale! Pertanto la piccola comunità dei frati di Marghera, formata quasi sempre da quattro frati, si è organizzata in modo da vivere la precarietà e la povertà dell’operaio: due frati si sono inseriti nel mondo del lavoro per mantenere la comunità, mentre gli altri due si dedicavano all’incontro con gli operai delle varie fabbriche. Nella sera tutti i frati erano disponibili per incontri di catechesi, di formazione al sacramento del matrimonio, e di colloquio con le persone (normalmente operai) che cercavano di essere illuminati sul loro cammino di fede.
Luciano ha lavorato in più fabbriche e alla fine si è diplomato come infermiere, trovando un posto nell’ospedale del Policlinico s. Marco, dove ha lavorato per più anni.
Arrivato alla pensione, quando è stato chiuso il convento di Marghera, p. Luciano è diventato membro della comunità religiosa del convento dei Frari a Venezia.
Ai Frari gli è stata affidata la cura della chiesa di S. Polo.
Questa chiesa è frequentata non solo dai fedeli del campo s. Polo, ma anche da tanti turisti perché contiene numerose opere d’arte, tra le quali la famosa via crucis del Tiepolo.
Luciano quindi oltre al ministero pastorale si è dedicato al compito della conservazione della chiesa e delle sue opere d’arte e alla accoglienza dei turisti.
Luciano oggi si sente onorato per quello che è riuscito a fare in quell’ambiente.
Infine dopo otto anni passati ai Frari è ritornato nella nostra parrocchia.
Attualmente sta svolgendo l’attività di assistente religioso del centro culturale “Kolbe” e di guida religiosa del gruppo MASCI. Assiste spiritualmente alcuni malati che va a trovare nelle loro case.
Siamo lieti, in questa circostanza, di poter esprimere la nostra riconoscenza per la sua preziosa opera e di pregare con riconoscenza il Signore perché ce lo conservi gioviale per il bene della nostra comunità religiosa e di quella parrocchiale.