Seconda parte: Maria è stella splendente che guida il cammino della vita di ogni cristiano, è Lei ad indicarci il valore e il senso dell’Eucaristia.
Esiste un’analogia profonda tra il si pronunciato da Maria alle parole dell’Angelo, e l’amen che ogni fedele pronuncia quando riceve il Corpo del Signore. A Maria fu chiesto di credere che colui che Ella concepiva “per opera dello Spirito Santo” era il “Figlio di Dio”. In continuità con la fede della Vergine, nel Mistero Eucaristico ci viene chiesto di credere che quello stesso Gesù, Figlio di Dio e Figlio di Maria, si rende presente con l’intero suo essere umano-divino nei segni del pane e del vino. “Beata colei che ha creduto”: Maria ha anticipato, nel mistero dell’Incarnazione, anche la fede eucaristica della Chiesa. Quando, nella visita alla cugina Elisabetta, porta in grembo il Verbo fatto carne, Ella si fa, in qualche modo, “tabernacolo” – il primo “tabernacolo” della storia – dove il Figlio di Dio, ancora invisibile, agli occhi degli uomini, si concede all’adorazione di Elisabetta, quasi “irradiando” la sua luce attraverso gli occhi e la voce di Maria. e lo sguardo rapito di Maria nel contemplare il volto di Cristo appena nato e nello stringerlo tra le sue braccia, non è forse l’inarrivabile modello di amore a cui deve ispirarsi ogni nostra comunità eucaristica? Maria fece sua, con tutta la vita accanto al Cristo, e non soltanto sul Calvario, la dimensione sacrificale dell’Eucaristia. quando portò il bimbo Gesù al tempio di Gerusalemme “per offrirlo al Signore”, si sentì annunciare dal vecchio Simeone che quel Bambino sarebbe stato “segno di contraddizione” e che una “spada” avrebbe trapassato anche l’animo di Lei. Era preannunciato così il dramma del Figlio crocifisso e in qualche modo veniva prefigurato così il dramma del Figlio crocifisso e in qualche modo veniva ‘prefigurato lo stare della Vergine ai piedi della Croce. Preparandosi giorno per giorno al Calvario, Maria viveva una sorta di “Eucaristia anticipata”, si direbbe “comunione spirituale” di desiderio e di offerta, che avrà il suo compimento nella passione e morte del Figlio.